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Funzioni linguistiche e tipologie testuali

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Alcuni modelli mirano a dare indicazioni sul metodo traduttivo ritenuto più appropriato a partire dall'identificazione di un testo di partenza come appartenente a un determinato tipo testuale, a sua volta identificato da una funzione linguistica predominante, e sono stati utilizzati nell'ambito di approcci prevalentemente prescrittivi, in particolare nella didattica della traduzione. Questi modelli teorici propongono una stretta interrelazione tra funzioni linguistiche e tipologie testuali. L'Organon model di Bühler (1934), che distingue tra funzione informativa, espressiva e appellativa della lingua, è ad esempio alla base delle tipologie testuali elaborate da Katherine Reiss (1989 [1977]), una tra le prime a proporre la correlazione tra funzioni linguistiche, tipologie testuali e traduzioni (cfr. House 1981). Newmark (1981, 1988) rielabora i modelli delle funzioni della lingua di Bühler e Jakobson (cfr. Jakobson 1995 [1959]) e distingue tra testi informativi, incentrati sul messaggio, testi espressivi, incentrati sul mittente, e testi vocativi, incentrati sul ricevente. Nei testi "letterari", in quanto incentrati sul mittente (l'autore del testo di partenza), è predominante la funzione espressiva. Per Newmark l'importanza della figura dell'autore è tale che la cosiddetta letteratura popolare (cioè la narrativa scritta da autori non famosi) non viene da lui annoverata tra i testi "espressivi" come la letteratura "alta", ma fra i testi "vocativi". I testi letterari richiedono, secondo Newmark, una traduzione di tipo "semantico", in contrapposizione a una traduzione di tipo "comunicativo" richiesta da testi di altro tipo. Secondo Newmark, quindi, compito del traduttore di testi letterari è quello di produrre un ipertesto (un testo di arrivo, secondo la terminologia classica) che si avvicini per approssimazione al significato dell'ipotesto (l'"originale").

Secondo questi modelli il tipo di traduzione è correlato a una determinata tipologia testuale, a sua volta ricavata dal prevalere in un testo di una funzione linguistica predominante. Il "testo di partenza" o "originale" determina la traduzione: I testi "letterari", caratterizzati dalla predominanza della funzione espressiva, rientrano nella categoria dei "testi espressivi", e una traduzione deve pertanto riproporre per quanto possibile lo "stesso" contenuto dell'originale.

Si tratta di modelli altamente prescrittivi, che da un lato presuppongono un'idea di significato come entità stabile inerente ai testi e dall'altro intendono fornire una serie di linee guida per orientare i traduttori e gli studenti di traduzione nella loro professione.