Come si è visto Séguinot usa il termine strategie per riferirsi genericamente a procedure, tattiche, e processi, mentre per Lörscher le strategie sono procedure per la risoluzione di un problema. L’analisi di un corpus di dati[1] porta Lörscher a identificare diverse strategie, costituite dalla combinazione sequenziale di diversi possibili elementi (1991: 97-107).[2] Lörscher identifica cinque strategie di base (ad esempio, "identificazione di un problema + soluzione del problema"), alle quali si aggiungono strutture espanse e strutture complesse, che contengono elementi incastonati o sono composte da una sequenza di strategie di base. Per Lörscher le caratteristiche distintive di una strategia consistono nella sua natura individuale piuttosto che collettiva, nella pianificazione, nell’esistenza di uno scopo, e in una sequenza di azioni. Le procedure descritte o catalogate nei vari studi (dal ricorso al vocabolario alla combinazione di sequenze di azioni e processi elencate da Lörscher) assumono come scopo il desiderio da parte dei traduttori quello di produrre un testo ottimale, o adeguato, o equivalente a seconda della teoria implicita della traduzione di ciascuno di essi. Nella scelta del ricorso a determinate procedure il traduttore è inoltre guidato dalla cosiddetta strategia minimax, tendente al massimo dell’effetto con il minimo sforzo (Levý 1995 [1967]). Una strategia è cioè l'uso di una procedura per uno scopo.
[1] Si tratta della trascrizione di quanto detto dai traduttori quando viene loro chiesto di esprimere a voce alta i propri pensieri durante il processo traduttivo. Queste trascrizioni sono conosciute come TAP, Think-Aloud Protocols (protocolli di verbalizzazione dei pensieri). La raccolta dei dati avviene nel modo seguente: durante l'esperimento viene chiesto ai soggetti di esprimere a voce alta tutto quello che viene loro in mente mentre sono impegnati nell'attività di traduzione. La seduta viene registrata o videoregistrata e le trascrizioni (i protocolli) vengono utilizzate come base per analizzare i processi mentali dei traduttori.
[2] Lörscher introduce la lista (non numerata) parlando di 22 categorie. Non è chiaro però come egli sia arrivato a questo numero, dato che gli elementi sembrano variare da un minimo di 20 a un massimo di 24, volendo contare come separati i sottotipi della categoria "controllo di una soluzione".