Sembra utile infine differenziare, come fa Lotfipour-Saedi (1996), tra strategie traduttive come strategie della traduzione e come strategie del traduttore. Per "strategie della traduzione" si intende cioč delle procedure di equivalenza linguistica, mentre le "strategie del traduttore" sono delle azioni orientate ad uno scopo, cioč la scelta che i traduttori fanno di determinate procedure nei singoli contesti e il risultato di tali procedure nel testo di arrivo. L'uso ripetututo di determinate procedure a sua volta contribuisce a stabilire delle norme di relazione o "equivalenza". Le norme linguistiche di equivalenza possono essere codificate in dizionari bilingui (lessico) e manuali di linguistica contrastiva (ad esempio, Vinay e Dalbernet 1958), e sempre maggiore č l'uso di corpora bilingui (comparabili e paralleli) per arrivare a una maggiore definizione delle (norme di) equivalenza linguistica definita come equivalenza della funzione del significato in contesto (Tognini-Bonelli 2000). L'equivalenza, cioč la norma linguistica di relazione, č il prodotto cumulativo delle strategie dei traduttori. Le strategie sono la scelta di utilizzare determinate procedure di relazione piuttosto che altre tra quelle disponibili.
In uno studio che parte dai prodotti le procedure sono rappresentate solo da un esame delle differenze tra traduzioni e testi di partenza e gli scopi desunti dagli effetti che tali differenze provocano. La differenza di un testo tradotto si misura non solo in relazione al testo originale, ma anche in relazione al sistema testuale di cui entra a far parte, nella lingua della cultura di arrivo.