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I corpora di riferimento

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Un corpus parallelo come quello descritto permette di mettere a confronto originali e traduzioni per indagare le trasformazioni prodotte dai traduttori, per vedere in che modo i testi tradotti si differenziano da quelli originali.  Una volta che i testi siano stati allineati, è possibile inoltre osservare le procedure di equivalenza impiegate dai traduttori, e verificare ad esempio se alcune procedure sono state usate in modo sistematico e se vi sono differenze tra i due traduttori.

Per interpretare le caratteristiche osservate in originali e traduzioni, così come le procedure utilizzate dai traduttori, sia originali che traduzioni devono essere rapportati a norme testuali e linguistiche in testi prodotti originariamente nelle due lingue. Accanto al corpus parallelo è quindi necessario disporre di due corpora di riferimento, uno relativo ai testi inglesi e uno relativo ai testi italiani.

Un testo tradotto entra in relazione con le produzioni testuali della cultura di arrivo e nello stesso tempo introduce nella cultura di arrivo dei cambiamenti, che sono il risultato di una trasformazione del contesto che la traduzione stessa contribuisce a definire. Questi cambiamenti sono il risultato dell'opera del traduttore, che interagisce con delle norme attraverso delle strategie, attualizzate in procedure di equivalenza.


Una traduzione deve confrontarsi da una parte con il suo ipotesto (e le relazioni di questo ipotesto con la lingua e cultura di cui fa parte) e dall'altra con delle aspettative riguardanti le caratteristiche testuali e linguistiche di un testo (di quel tipo) nella lingua e cultura di arrivo. Per effettuare questo tipo di confronto è necessario non solo di un corpus parallelo ma anche un corpus di riferimento. Un determinato fenomeno linguistico deve infatti essere valutato in rapporto alle norme che governano le aspettative riguardanti le produzioni testuali nella cultura di arrivo, per stabilire le quali è necessario un corpus di riferimento nella lingua di arrivo.

La figura che segue rappresenta il CPR e i rapporti che esso stabilisce con altri tipi di corpora monolingui. I puntini rappresentano i testi contenuti nel corpus parallelo: bianchi gli originali e neri le traduzioni; la freccia indica il rapporto direzionale tra coppie di testi.

 

Rapporti tra corpora diversi


 

 



Le sei traduzioni nel loro insieme (primo ovale grigio), cioè la componente italiana del corpus parallelo Rushdie, costituiscono un primo livello intertestuale. Un corpus di opere tradotte di uno stesso autore non è sicuramente rappresentativo di un tipo testuale e tantomeno di un’intera lingua, ma è importante perché è “qualitativamente” rilevante. Con la parola "qualitativamente" non si intende un giudizio sulla prosa di un traduttore o l'eccellenza letteraria di un autore, ma la rilevanza intertestuale che le opere (tradotte) di uno stesso autore hanno ai fini dell’analisi di una di esse. Nelle opere tradotte di Rushdie, ad esempio, vi sono numerosi e precisi riferimenti intertestuali tra i diversi romanzi (cfr. il contesto letterario)

Il corpus delle traduzioni dei testi di Rushdie fa parte di un insieme più grande, che può essere rappresentato come una serie di cerchi concentrici. Il primo cerchio  (Di) comprende le traduzioni in italiano di testi letterari da altre lingue. Vi possono essere determinate caratteristiche condivise da un corpus di testi tradotti indipendentemente dai testi che hanno loro dato origine. Il cerchio di livello superiore (Ci) comprende la categoria dei testi letterari in italiano nel suo insieme, tra cui anche quelli in traduzione. I testi letterari fanno parte della lingua italiana nel suo complesso (Bi), una delle lingue contenute nell'insieme (A), cioè "la" lingua, intesa come comunicazione verbale, che contiene al suo interno le diverse lingue, tra cui la lingua inglese (Be). All'insieme dei testi letterari italiani (Ci) corrisponde l'insieme dei testi letterari inglesi (Ce), di cui fa parte il corpus dei romanzi di Rushdie. Il sottoinsieme dei testi letterari inglesi tradotti (che non comprende secondo una definizione ristretta di traduzione i testi di Rushdie) non è rappresentato nella figura in quanto non rilevante per l'analisi. L'insieme (Ci) non ha quindi nella figura un insieme corrispondente (Ce).

Ai fini di questo lavoro sono stati costruiti due corpora monolingui di riferimento, tra loro idealmente comparabili. I due corpora di riferimento sono in realtà solo parzialmente comparabili, in quanto differiscono lungo una serie di parametri, che saranno discussi dopo una breve descrizione di ciascuno di essi. Le differenze sono dovute soprattutto a motivi pratici, riguardanti la disponibilità di testi in formato elettronico con le caratteristiche richieste nelle due lingue.

Per quanto riguarda la lingua inglese, esiste una notevole varietà di corpora di diverse dimensioni e tipologie, dai grandi corpora di riferimento generale come il BNC o il COBUILD a corpora di dimensioni più ridotte intesi a rappresentare diverse varietà sociali e geografiche, dai corpora monolingui ai corpora bilingui e multilingui, paralleli e comparabili monolingui. A differenza dei progetti sviluppati in area anglofona, in particolare in paesi come Inghilterra e Stati Uniti che hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo della linguistica dei corpora, le risorse che riguardano la lingua italiana sono limitate. Non esiste infatti un corpus di riferimento generale e progetti che coinvolgono una componente di testi italiani in congiunzione con testi in altre lingue sono disomogenei e spesso di dimensioni molto ridotte.

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