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Le edizioni italiane |
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Il primo romanzo di Salman Rushdie uscito in Italia è I figli della mezzanotte, pubblicato nel marzo del 1984 dall’editore Garzanti nella collana Narratori Moderni. La traduzione è di Ettore Capriolo, autore anche delle traduzioni di altri tre romanzi di Rushdie: La vergogna (Garzanti 1985), I versi satanici (Mondadori 1989) e Harun e il mar delle storie (Mondadori 1991). Le successive opere di fiction dello scrittore vengono invece tradotte da Vincenzo Mantovani; si tratta dei romanzi L’ultimo sospiro del Moro (Mondadori 1995) e La terra sotto i suoi piedi (Mondadori 1999), oltre che della raccolta di racconti Est, Ovest (Mondadori 1997). Per quanto riguarda invece le opere di saggistica, è del 1989 la pubblicazione di Il sorriso del giaguaro (Garzanti), traduzione, ad opera di Ettore Capriolo, di un reportage di viaggio, mentre nel 1991, lo stesso anno della pubblicazione del testo inglese, esce Patrie immaginarie (tradotto da Carola De Carlo per i Saggi Mondadori), e nel 1993 la casa editrice Linea d’Ombra pubblica Il mago di Oz nella traduzione di Paolo Bertinetti, un saggio sull'omonimo film uscito in inglese l'anno precedente.
La tabella traduzioni italiane delle opere di Rusdhie riassume le pubblicazioni italiane delle opere di Rushdie, aggiungendo alcuni dettagli editoriali:[1]
La pubblicazione di una traduzione può essere motivata da diversi fattori: per quanto riguarda la traduzione di "letterature minori" in una lingua maggioritaria, ad esempio nel caso della letteratura olandese tradotta in inglese, l'iniziatore è spesso un "patronato", un Ente Culturale con finanziamenti statali (Vandarauwera 1985). Per quanto riguarda invece le traduzioni di testi letterari da una lingua maggioritaria come l'inglese verso una lingua minoritaria come l'italiano normalmente però l'"iniziatore" (cfr. funzioni delle traduzioni letterarie) delle traduzioni è l'editore, a fronte di un riscontro commerciale effettivo del testo originale nel mercato linguistico inglese. In alcuni casi, l'iniziativa può venire direttamente dall'autore (o dal suo agente letterario) come nel caso de The Satanic Verses la cui traduzione è stata venduta prima dei diritti dell'originale inglese. In altri casi ancora lo stimolo a una traduzione può venire dai traduttori stessi (ad esempio Mantovani afferma di aver tradotto alcuni libri che aveva lui stesso suggerito come "lettore/consigliere").[2] Iniziatori delle traduzioni italiane di Rushdie sono state le case editrici italiane (Rizzoli e Mondadori) e, a partire da The Satanic Verses, l'autore stesso (attraverso il suo agente). Per la traduzione di testi letterari le case editrici si affidano spesso a un gruppo più o meno omogeneo di "traduttori professionisti", in alcuni casi prevalentemente o in parte anche scrittori in proprio. I traduttori delle opere di Rudhdie hanno operato su commissione e a partire da testi non sempre già pubblicati. Nel prodotto finito sono intervenuti, oltre al traduttore, altre figure editoriali quali consulenti esterni "esperti di cose indiane", e revisori interni alle case editrici. Per quanto riguarda la veste editoriale e l'apparato paratestuale la responsabilità ultima ricade invece sulle case editrici.
[1] Le traduzioni italiane dei romanzi di Rushdie pubblicate dalla Casa Editrice Mondadori hanno venduto complessivamente circa 150.000 copie (comunicazione personale di Annarita Codoni, Marketing Editoria Letteraria Casa Editrice Mondadori, e-mail del 20 aprile 1999). Rimangono inediti in Italia, oltre a Grimus (1975), i due documentari The Painter and the Pest (1985) e The Riddle of Midnight (1987), l'opera non narrativa scritta in collaborazione con Sally Goddard A Teacher's Window into the Child's Mind: And Papers from the Institute for Neuro-Physiological Psychology (1996) e l'antologia pubblicata nel 1997 e curata da Rushdie congiuntamente con Elizabeth West The Vintage Book of Indian Writing 1947-1997.
[2] Comunicazione personale di Vincenzo Mantovani (lettera del 11 agosto 1999).