Due manuali di mediazione linguistica spagnolo-italiano
1) Mediación lingüística y enseñanza de español/LE; 2) La mediazione linguistica orale in un’ottica comparativa spagnolo-italiano: Proposte per la didattica dell’interpretazione di trattativa
Giuseppe Trovato (2016, 2013)
(1) Editorial Arco/Libros, Madrid, 92 pp, 6,50 € ISBN: 978-84-7635-948-8; (2) Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria, 104 pp, 12 € ISBN: 978-88-7351-727-6
Reviewed by: Claudia Colantonio
Negli ultimi anni la nozione di mediazione linguistica e culturale si sta progressivamente affermando e guadagnando spazio all’interno del lessico italiano per indicare sia una disciplina universitaria che un’occupazione lavorativa in continuo sviluppo. La fortuna di questa nuova espressione si deve sostanzialmente a tre fattori: da un lato, la globalizzazione che ha imposto nuovi modelli di comunicazione; dall’altro, le numerose ondate di flussi migratori con la conseguente necessità di figure professionali che facilitino la comunicazione tra persone che non condividono lo stesso codice linguistico; infine, l’istituzione dei nuovi corsi di laurea che rispondono alle esigenze legate alla formazione di mediatori professionisti.
Nei due agili volumi, Mediación lingüística y enseñanza de español/LE e La mediazione linguistica orale in un’ottica comparativa spagnolo-italiano: Proposte per la didattica dell’interpretazione di trattativa, apparsi nell’arco di un triennio, l’autore Giuseppe Trovato, docente di ispanistica presso diversi Atenei italiani (Reggio Calabria, Messina, Catania, Bari), approfondisce questa realtà per formulare un discorso più ampio e completo che abbraccia differenti aspetti inerenti la mediazione linguistica e culturale. Poiché le due opere sono state realizzate dalla stessa mano e trattano temi comuni, anche se in due lingue diverse, ci è parsa una formula interessante realizzare una recensione combinata di entrambi i volumi.
Nelle due pubblicazioni l’autore presenta un’analisi dettagliata e lucida, che colma una profonda lacuna esistente all’interno della manualistica sulla didattica della mediazione linguistica sia nel contesto italiano che in quello spagnolo: tale lacuna è da ricondurre al fatto che si tratta di una disciplina di origine recente. Trovato raccoglie la propria esperienza sul campo di interprete e docente di tecniche di traduzione ed interpretazione per metterla a disposizione, attraverso un taglio didattico e divulgativo, di docenti e studenti di mediazione linguistica spagnolo-italiano. Da questo punto di vista, possiamo affermare che i due volumi conseguono gli obiettivi che l’autore si era prefissato: “como guía y orientación a la hora de introducir la Mediación lingüística en el marco del proceso de enseñanza/aprendizaje de la lengua” e come “contributo – auspicalmente valido – alla didattica dell’interpretazione di trattativa tra due lingue affini”.
Nei primi capitoli delle due pubblicazioni è racchiusa la cornice teorica e metodologica sulla nozione di mediazione linguistica: l’autore dà avvio al proprio lavoro passando in rassegna l’etimologia e alcune delle definizioni di mediazione individuate in alcuni dizionari (CLAVE, DRAE e Zanichelli), giungendo alla conclusione che la mediazione è “un’attività di intermediazione compiuta da una terza parte che si colloca tra due o più interlocutori con l’obiettivo di metterli in comunicazione”. Inoltre, si compie un’analisi contrastiva tra le etichette, spesso erroneamente confuse ed equiparate, di mediazione linguistica e mediazione culturale, analisi compiuta tenendo ben presente le specificità di ciascuna di esse, oltre al binomio lingua/cultura.
Dopo questo quadro introduttivo comune, le due opere si differenziano, approfondendo diverse questioni legate alla mediazione linguistica e culturale. Nella pubblicazione più recente, in spagnolo, ovvero Mediación lingüística y enseñanza de español/LE, l’autore mette in evidenza due aspetti che hanno avuto ripercussioni positive sul consolidamento della didattica della lingua spagnola e della mediazione: da un lato, l’adozione del cosiddetto enfoque (inter)cultural, un approccio metodologico che ingloba la cultura nell’apprendimento della lingua straniera, in quanto apprendere una lingua significa anche addentrarsi in un’altra cultura. In definitiva, tale approccio si basa sulla capacità dei parlanti di ampliare il proprio bagaglio linguistico parallelamente alla conoscenza della cultura dell’altro interlocutore. Dall’altro, l’introduzione nel 2001 del Marco Común Europeo de Referencia para las lenguas (MCER) che, oltre ad aver uniformato i livelli di competenza linguistica a livello internazionale, segna il riconoscimento ufficiale della mediazione come attività alla pari della ricezione (leggere, ascoltare), produzione (scrivere, parlare) ed interazione (attività ricettive e produttive per la costruzione di un discorso comune).
Tale riconoscimento della mediazione linguistica come una delle abilità fondamentali nel processo di apprendimento di una lingua straniera consente di ragionare anche sulla competencia mediadora, che Trovato descrive come il risultato della fusione tra la competenza comunicativa e quella traduttiva. Questa competenza permette di adattare il registro linguistico all’interlocutore e di facilitare la trasmissione del messaggio, inteso non solo come contenuto scritto o orale, ma anche espresso attraverso il linguaggio del corpo e gli elementi paralinguistici ed extralinguistici della comunicazione. L’autore enumera le numerose sotto-competenze che contribuiscono a plasmare la competencia mediadora, sia a livello scritto che a livello orale: riassumere, sintetizzare, parafrasare, negoziare o interpretare concorrono all’esercizio pratico della mediazione linguistica, intesa come attività che facilita la comunicazione e minimizza gli eventuali equivoci di natura culturale che possono intercorrere tra i partecipanti allo scambio comunicativo.
Inoltre, l’opera passa in rassegna le diverse tipologie di mediazione linguistica orale e scritta: tra le prime annovera l’interpretazione di conferenza, che comprende le tecniche di interpretazione simultanea e quelle di consecutiva, l’interpretazione di trattativa e la traduzione a vista; tra le tipologie di mediazione scritta inserisce la traduzione intesa in senso classico, il riassunto e la parafrasi di testi e la traduzione pedagogica. Nel quarto capitolo della pubblicazione, con l’intenzione di sottolineare il profondo legame esistente tra la mediazione linguistica e la didattica delle lingue straniere, l’autore sottopone a minuto esame le attività di mediazione linguistica che possono essere proposte agli studenti e realizzate in aula, considerando che “las actividades de mediación de tipo lingüístico […] ocupan un lugar importante en el funcionamiento lingüístico normal de nuestras sociedades” (MCER, 2002: 14-15).
Le attività di mediazione linguistica che sostengono la didattica dello spagnolo come lingua straniera (E/LE, ovvero Español como Lengua Extranjera) sono numerose e risultano finalizzate a potenziare la competencia mediadora, nonché a migliorare le abilità di produzione ed interazione orali e scritte e a favorire la riflessione metalinguistica. Tra queste, Trovato elenca l’analisi contrastiva, molto utile tra lingue affini come l’italiano e lo spagnolo, che mira ad individuare una spiegazione teorica degli errori commessi dagli studenti e, conseguentemente, a prevenirli attraverso un confronto tra la lingua materna degli apprendenti e la lingua oggetto di studio. Altre attività molto utili alla didattica dello spagnolo sono i dibattiti, che contribuiscono allo sviluppo dell’interazione orale e della creatività degli studenti, oltre a suscitare ed incrementare la loro motivazione essendo un lavoro cooperativo, e i giochi di ruolo che, attraverso la simulazione di ruoli reali, permettono di coprire determinate competenze comunicative e linguistiche.
Nell’altro manuale, di lunghezza simile e uscito tre anni prima, intitolato La mediazione linguistica orale in un’ottica comparativa spagnolo-italiano: Proposte per la didattica dell’interpretazione di trattativa, dopo la cornice teorica, Trovato riassume l’ancora esigua produzione scientifica relativa alla mediazione linguistica, sottolineando la scarsa disponibilità di manuali e di materiale didattico su tale argomento. L’opera da considerarsi precorritrice è un articolo di Daniel Cassany del 1996, La mediación lingüística: ¿una nueva profesión?, in cui si sottolinea il carattere interdisciplinare della mediazione, vista come una nuova attività professionale. Su questa base, Trovato analizza attentamente le conseguenze della riforma dell’Università italiana, con particolare riguardo all’istituzione dei corsi di laurea in mediazione ed alle Scuole Superiori per Mediatori Linguistici che hanno il compito di formare figure professionali qualificate e competenti: si fa menzione degli obiettivi formativi e degli sbocchi professionali che tali corsi di laurea possono proporre.
La specificità di questo volume in lingua italiana riguarda l’approfondimento dei servizi di interpretazione di conferenza e di trattativa che, nell’ottica della pubblicazione, possono essere considerati due modalità della mediazione linguistica orale: questi svolgono un ruolo fondamentale in un mondo sempre più globalizzato e con crescente necessità di professionisti che coadiuvano la comunicazione tra parlanti di codici linguistici differenti. Trovato indaga i tratti distintivi dell’interpretazione di trattativa, tra cui il contatto diretto tra l’interprete ed i suoi interlocutori o la bidirezionalità, elemento imprescindibile per il passaggio da una lingua all’altra da parte dell’interprete, ed effettua inoltre un breve excursus storico sulla nascita di questa attività.
Negli ultimi capitoli, le due pubblicazioni riprendono la stessa linea tematica: all’autore si deve riconoscere il pregevole merito di aver elaborato ed offerto materiali didattici da utilizzare sia in aula con la presenza del docente sia in un contesto di autoapprendimento. Queste sono senza dubbio le parti più innovative e preziose delle due pubblicazioni, poiché offrono un rimedio all’esiguità di materiali autentici e validi spendibili per la didattica della mediazione; l’altro vantaggio è costituito dal fatto che questi contenuti didattici sono rivolti ad un vasto pubblico di docenti e studenti di mediazione linguistica spagnolo-italiano, offrendo la possibilità di cimentarsi con esercizi e materiali pratici.
In particolare, nel volume in spagnolo Mediación lingüística y enseñanza de español/LE, Trovato propone una serie di attività didattiche, con relative soluzioni, indirizzate ad un pubblico ben definito, vale a dire studenti di madrelingua italiana che si accingono allo studio della mediazione linguistica e, più in generale, all’apprendimento dello spagnolo come lingua straniera (E/LE). L’autore diversifica le attività a seconda del livello di competenza linguistica: sono rivolte a discenti di livello B1+ e B2. Gli esercizi consistono di traduzioni pedagogiche di frasi dall’italiano allo spagnolo e viceversa, che mirano a potenziare alcuni aspetti linguistici di relativa problematicità per gli studenti; un testo da tradurre a vista, prestando attenzione ad alcuni tratti lessicali e morfosintattici sia della lingua di partenza che della lingua di arrivo; tre tipologie di giochi di ruolo su tematiche differenti; il riassunto di un testo in lingua spagnola e, infine, l’individuazione di parole chiave all’interno di un testo in lingua spagnola, oltre a sinonimi e contrari di tali parole.
Il materiale didattico dell’altro volume, La mediazione linguistica orale in un’ottica comparativa spagnolo-italiano: Proposte per la didattica dell’interpretazione di trattativa, è frutto della pratica professionale di Trovato nell’ambito dell’interpretazione spagnolo-italiano: l’autore sottolinea che si tratta di testi “semi-autentici”, nel senso che sono stati parzialmente modificati e riadattati per una maggiore fruibilità a fini didattici. Inoltre, è sua premura ribadire che sono strumenti validi sia per il docente che, in aula, può proporre delle simulazioni concrete e reali agli studenti mettendo in evidenza caratteristiche linguistiche e pragmatiche specifiche, sia per gli studenti in situazione di autoapprendimento, che possono ripetere l’attività tutte le volte che vogliono e, di conseguenza, memorizzare la terminologia specifica. Ogni testo è preceduto da una spiegazione del contesto in cui ha luogo l’interpretazione di trattativa e della tipologia di linguaggio specialistico con il quale lo studente avrà a che fare. I testi sono trascrizioni di conversazioni, tratte da contesti differenti, quali colloqui tra immigrati e un ufficio per l’impiego o un Sindacato; situazioni in àmbito sociosanitario (richiesta di informazioni presso l’INPS e incontro con uno specialista sul tema delle allergie); incontri formali e istituzionali, tra una delegazione italiana ed una argentina; conversazioni informali in àmbito fieristico o radiofonico.
Nella parte conclusiva del volume, l’autore riporta numerosi riferimenti bibliografici, che divide in tre tipologie e che possono essere degli strumenti validi per approfondire aspetti legati alla didattica della lingua spagnola e, più nello specifico, alla mediazione linguistica. Nella prima parte Trovato riporta una ricca ed estesa bibliografia sulla mediazione linguistica e sull’interpretazione; successivamente riassume alcuni riferimenti bibliografici sulla linguistica contrastiva spagnolo-italiano; infine, presenta una bibliografia sulla combinazione linguistica spagnolo-italiano nell’àmbito dell’interpretazione.
In conclusione, per i contenuti, per le tematiche affrontate, per il taglio volutamente divulgativo e pedagogico e per le proposte didattiche concretamente fruibili, i due volumi di Trovato sono delle eccellenti risorse, in particolare per docenti e studenti di mediazione e, più in generale, per gli studiosi di didattica della lingua spagnola.
©inTRAlinea & Claudia Colantonio (2018).
[Review] "Due manuali di mediazione linguistica spagnolo-italiano", inTRAlinea
Vol. 20
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