Presentazione degli studi
By Mariachiara Russo (Università di Bologna, Italy)
©inTRAlinea & Mariachiara Russo (2013).
"Presentazione degli studi"
inTRAlinea Special Issue: Palabras con aroma a mujer. Scritti in onore di Alessandra Melloni
Edited by: Maria Isabel Fernández García & Mariachiara Russo
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Stable URL: https://www.intralinea.org/specials/article/2018
Il desiderio di unire la propria voce al coro di coloro che hanno voluto rendere omaggio a Sandra, a partire dalle rispettive specificità e ambiti di riflessione, ha dato vita ad un panorama assai ricco ed articolato di contributi che abbiamo pensato di riunire in quattro aree tematiche di primario interesse per lei: studi su cinema e televisione, studi letterari, studi linguistici e studi sulla mediazione linguistico-culturale.
La copertina dell'edizione cartacea dello Special Issue (progetto grafico di Yvonne Grimaldi)
Apre la prima serie di articoli Maria Rosa Bollettieri Bosinelli che con “La donna che canta: una proposta di analisi” mette in evidenza il ruolo della donna mater dolorosa, vittima di atroci sofferenze, ma anche razionale portatrice di pacificazione. Marco Cipolloni in "I didn't expect a kind of Spanish Inquisition": (ir)responsabilità professionale e fortune parodiche della riformulazione traduttiva dopo il 1968” si interroga su che cos’è oggi un traduttore ("Qu'est-ce qu'un traducteur?") partendo dalle prospettive sull’autore di Michel Foucault ("Qu'est-ce qu'un auteur?"). In “Dalla pagina allo schermo. Il tango in Beltenebros: due forme di esperienza narrativa”, María Isabel Fernández García e Yvonne Grimaldi analizzano in modo quasi plastico la trasposizione delle scene di tango nel film di Pilar Miró tratto dal romanzo di Antonio Muñoz Molina restituendone tutta la drammatica sensualità. In “La enunciación imperfecta del español neutro: observaciones al margen de "Palabras, palabras, palabras…" de Alessandra Melloni” Helena Lozano Miralles realizza un’analisi semiotica dello spagnolo neutro delle telenovelas, evidenziando come esso costituisca una forma di riscrittura/traduzione endolinguistica volta a ricreare un effetto di realtà nel parlato filmico. Da una diversa prospettiva, quella della corpus linguistics, Sara Piccioni e Rafael Lozano Miralles in “Preservación y superación de estereotipos de género en las telenovelas: un análisis basado en corpus” hanno indagato il lessico delle telenovelas mettendo in luce il loro ruolo nella conservazione o superamento degli stereotipi di genere. Le questioni del doppiaggio sono invece l’oggetto di studio di Maria Grazia Scelfo in “Il cinema di lingua spagnola in Italia. Tra narrazione e doppiaggio in Abre los ojos di Alejandro Aménabar”, dove la versione italiana viene analizzata dal triplice punto di vista della narrazione, della lingua e dell’ideologia.
La sezione di studi letterari copre un vastissimo arco temporale e una pluralità di soggetti. Antonella Cancellier in “Formas de la voz en el Persiles” studia lo speciale ruolo delle emissioni foniche e le loro relazioni con le altre manifestazioni acustiche dell’opera cervantina. “Verso a verso... Voy soñando caminos. En el rastro de la poética machadiana” di Giancarlo Depretis affronta l’estetica e la poetica di Machado così come è stata narrata e interpretata in Italia. Sulla lingua letteraria galdosiana riflette Francisco Estévez in “Nazarín, poder y lengua en Galdós” per comprendere quale immagine della società spagnola di fine secolo essa contribuisce a trasmettere. Francesco Giardinazzo in “«Dall’altra parte», «da questa parte». Il significato del jazz ne Il gioco del mondo di Julio Cortázar” ci proietta invece in un’atmosfera narrativa polifonica contemporanea.
In “"Perspectivas equivocadas deliciosamente". A proposito dei disegni di Federico García Lorca” Piero Menarini illustra la profondità e la ricchezza delle molte e possibili interpretazioni della figura di Lorca poeta, drammaturgo e disegnatore. Altra figura emblematica del ventesimo secolo è trattata da Maria Isabella Mininni in “Traduzioni di poeti spagnoli nel felibrismo friulano di Pier Paolo Pasolini (1945-1947)”, ove affiorano gli echi ispanici nella creazione lirica giovanile del poeta. Sulla donna intellettuale, “las mujeres doctas y literatas” del Siglo de Oro, ci documenta Maria Grazia Profeti in “El claustro y la pluma: Lope de Vega y la mujer culta”. Di nuovo si torna al presente con Maria Caterina Ruta in “Voces y miradas en El hijo del acordeonista de Bernardo Atxaga” che analizza gli stratagemmi narrativi frutto della contaminazione di una pluralità di generi letterari.
Il saggio di Maria Vittoria Calvi “L'italiano invasore nel Consultorio gramatical de urgencia di Arturo Capdevila” è il perfetto anello di congiunzione con l’ambito successivo, quello degli studi linguistici, in quanto attraverso l’analisi dell’opera dello scrittore e drammaturgo argentino vengono approfondite numerose questioni linguistiche derivanti dal contatto tra l’italiano e lo spagnolo nella sua variante argentina. In “¡Atención, ciclistas! El uso de los medios alocutivos en una guía del Camino de Santiago” Pilar Capanaga analizza il genere ‘guida turistica’ nelle sue valenze pragmatiche. I due ultimi saggi della sezione vertono su questioni linguistiche in chiave diacronica: “Le concordanze dei periodi ipotetici tra italiano antico, dialetti italoromanzi ed italiano contemporaneo” di Marco Mazzoleni che considera i dialetti italoromanzi ed i due strati sincronici dell’italiano antico e contemporaneo e “Notas para el estudio de los migliori autori en la tradición de las gramáticas de español para italófonos” di Félix San Vicente Santiago che analizza le fonti di autorità sull’uso della lingua e i canoni delle grammatiche spagnole per italofoni apparse tra 1786 e il 1940.
L’ultima sezione di saggi in onore di Sandra contiene studi sulla mediazione linguistico-culturale nelle sue diverse modalità: scritta, orale e multimediale. Apre Sara Bani con “Titolistica e traduzione giornalistica” che mette in luce le tendenze di addomesticamento testuale degli articoli stranieri ai canoni della titolistica italiana, con particolare riferimento al binomio spagnolo-italiano.
Il primo dei quattro saggi ad introdurre la dimensione didattica in questa sezione è di Gloria Bazzocchi che in “La suffissazione valutativa in José Ángel Mañas: una sfida per il traduttore italiano” parte da un corpus di romanzi con i suffissi valutativi più produttivi per esplorare le potenzialità dell’italiano nel riprodurre la vitalità e l’originalità del linguaggio giovanile spagnolo. Gli altri tre saggi che anticipiamo per coerenza tematica sono “¿Qué significa educación?” di María Enriqueta Pérez Vázquez e María Soledad Aguilar Domingo, “Esperienze di fansubbing nell’aula di traduzione multimediale: Aída, Lalola e ‘le altre’ sottotitolate in italiano” di Raffaella Tonin e “La didattica della traduzione specializzata dallo spagnolo in italiano: competenza traduttiva, genere testuale e nuove tecnologie” di Luisa Zucchini. Le prime due autrici trattano della necessità di far comprendere agli studenti dei corsi di mediazione le situazioni conflittuali e le diverse sfumature semantiche legate ai concetti di ‘educazione’ e ‛cortesia’, oltre a fornire i risultati di una loro indagine sulla percezione dei termini legati a questo campo semantico. Raffaella Tonin esplora le sfide e le opportunità didattiche dello studsubbing, ovvero della sottotitolazione in aula ad opera di studenti e, infine, Luisa Zucchini nel suo contributo approfondisce tutte le componenti della competenza traduttiva per la traduzione specializzata. In questo ultimo ambito di studi viene ancora riproposto il tema della ‘guida turistica’, ma questa volta María Jesús González Rodríguez in “Audioguías para ‘los sentidos’: un turismo de todos y para todos” lo affronta in un’ottica multimediale analizzando le caratteristiche e le potenzialità sinestesiche delle audioguide attualmente in commercio. Il saggio di María Rodrigo “El cortesano y su traductor. Castiglione en el castellano de Boscán” analizza il ruolo dinamico della pratica traduttiva e la sua funzione mediatrice nell’avvicinare il testo alla cultura d’arrivo. Gli ultimi due saggi vertono sulla figura dell’interprete: “El intérprete en la prensa” di Mariachiara Russo e “Afrontar el lenguaje figurado en interpretación simultánea: percepción de los profesionales” di Nicoletta Spinolo. Il primo traccia una parabola che parte dal mito dell’interprete, così come appariva negli articoli degli anni ’50 sugli interpreti dell’ONU, per giungere alla rappresentazione giornalistica odierna che si incentra sulla sua funzione prevalentemente sociale, in ambito giudiziario e socio-assistenziale, e non più solo politico-diplomatico. Infine, Nicoletta Spinolo affronta le difficoltà e le strategie nel trasporre il linguaggio metaforico durante l’interpretazione simultanea e presenta i risultati dell’indagine che ha realizzato tra gli interpreti della cabina spagnola e della cabina italiana presso la Direzione Generale Interpretazione della Commissione Europea.
©inTRAlinea & Mariachiara Russo (2013).
"Presentazione degli studi"
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Edited by: Maria Isabel Fernández García & Mariachiara Russo
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